Di Don Gabriele Amorth
L’argomento del combattimento spirituale è vastissimo, oltre ad essere della massima importanza, ed infatti comprende sia la lotta personale che ognuno di noi de-ve sostenere contro il demonio, sia la continuazione dell’opera redentrice di Cristo. Ossia com-prende l’essenza del ministero sa-cerdotale, che consiste in gran parte – e purtroppo preti e vesco-vi non lo sanno – nella lotta con-tro il demonio. Il nostro grande problema è quello di convincere preti e vescovi che il demonio esiste, che l’inferno c’è e che bi-sogna combatterlo, perché Gesù ha parlato chiaro. ‘Andate in tut-to il mondo, predicate il Vangelo, cacciate i demoni, guarite i ma-lati”. Non si scappa, questo è il mandato di Gesù!
Sull’esistenza del demonio, scri-veva sull’Osservatore Romano
– del 17 settembre 1998 l’allora ar-civescovo di Bologna, il cardinale Biffi: `Alcuni teologi, più o meno implicitamente, purtroppo troppi teologi e troppi biblisti, sono arri-vati a dichiarare la morte del diavolo, lo hanno liquidato. Essi sono partiti da un’ermeneutica (è in filosofia la metodologia dell’interpretazione dei testi sacri) dei testi della Scrittura e del Ma-gistero, basandosi sulla mentali-tà moderna che relega il diavolo a mito e simbolo. La prospettiva invece in cui si colloca la Sacra Scrittura è la de-scrizione della storia della sal-vezza attuata da Cristo. L’azione di Cristo, sin dal suo inizio, si pone co-me quella che contrasta quella del demonio (ave-te presenti le tre tentazioni del de-serto?), Il regno di Dio è giunto sulla terra e lotta contro l’altro regno: Gesù, Re dell’universo che stabilisce il regno di Dio contro il regno di satana; e se noi non abbiamo, in mente cosa sia il regno di satana,non capiamo nulla di quello che Gesù è venu-to a fare nel mondo.
Che cosa ci dice San Giovanni? Cos’è venuto a fare nel mondo Gesù? è venuto per distruggere le opere di satana. Leggete quella prima lettera di San Giovanni, che è di una ricchezza fondamentale, alla pari del suo Vangelo.
Il regno di Dio è venuto sulla terra e lotta contro il regno del padre degli inferi. “Per questo, continua il cardinale Biffi, non ci interessa tanto il demonio in se stesso, ne faremmo anche a meno, ma perché inserito nella vicenda di Cristo”.
Troppi seminari e università pon-tificie non trattano più della crea-zione e della caduta degli angeli, della prova a cui furono sottopo-sti, della ribellione di parte di essi per cui, creati buoni, divennero demoni, come insegna il Concilio Laterano IV: “Creati buoni da Dio sono diventati demoni”.
Io spesso dico al demonio: “Sei il più imbecille delle creature, con tutta la tua intelligenza. Eri in paradiso ed adesso sei all’inferno, e ben ti sta!”. Spesso, troppo spesso, noi esor-cisti ci troviamo di fronte ad un clero che non crede più al demo-nio e alla sua azione, e per una persona, quando ne ha bisogno, cercare un esorcista è un affare di stato. Perché? Perché i vescovi non credono alla possessione de-moniaca, i preti nemmeno, e do-ve vanno a trovare un esorcista? La responsabilità è totalmente sulle spalle dei vescovi ed io non faccio che ripetere che di fronte ad un caso serio, se non provve-dono, commettono peccato mor-tale. Più di questo che cosa posso dire? Commettono peccato mor-tale! Il loro è un obbligo grave, perché hanno il monopolio della nomina degli esorcisti ed avendo il monopolio vuol dire che, se omettono questo dovere, com-mettono peccato mortale.
Nel 1832, nel mese di maggio in una predica per gli ecclesiastici, San Vincenzo Pallotti, fondatore dei pallottini e grande esorcista, a proposito dell’esorcismo, ricevet-te un messaggio dalla Regina de-gli Apostoli, che gli disse: “Voglio insegnarti, o figlio, una dottrina che nel mondo è quasi scono-sciuta o almeno poco considera-ta. Ogni operazione, proprio fat-ta dall’eterno Verbo incarnato, acquista incomprensibili gradi di dignità nella sua Chiesa. Impara quindi a conoscere sem-pre più la sublimità dell’ufficio dell’esorcista, proprio perché questo ufficio fu esercitato dal Divin Redentore”. Quante volte lo ha esercitato! Siate sinceri. Sono molto più chiari gli assegni evangelici che riguardano gli esorcismi ed il potere di fare esorcismi che non gli assegni evangelici che riguardano molti sacramenti.
Parlando con Giovanni Paolo II, quante volte gli ho detto: `Incon-tro troppi Vescovi che non credo-no nel demonio” e lui secco: “Chi non crede nel demonio, non cre-de nel Vangelo”. E nel discorso che fece mercoledì 3 giugno 1998: “Iniziata nel deserto la lot-ta con satana, prosegue per tutta la vita di Gesù. Una sua tipica attività, dice Giovanni Paolo II, è proprio quella di fare l’esorci-sta, per cui la gente grida ammi-rata: Comanda perfino agli spiri-ti immondi ed essi gli ubbidisco-no!”. Sono parole prese dal Van,gelo di Marco. Leggete solo il pri-mo capitolo del Vangelo di Mar-co: voi vedrete che il primo mira-colo di Gesù è la liberazione di quell’indemoniato di Cafarnao, poi ne riparla subito dopo, e poi alla fine dice che Gesù va in giro cacciando i demoni. Basta il pri-mo capitolo del Vangelo di Marco per dire quante volte viene accennato questo fatto.
Eppure non si parla più dei pote-ri del demonio. Satana e i suoi sono molto potenti, sono angeli e conservano tutta l’intelligenza an-gelica, la libertà angelica, lo spiri-to di iniziativa angelico e tutto usano contro Dio. Ne fanno un pessimo uso. Dio ci ha creati li-beri, per cui possiamo fare un buon uso o un cattivo uso della libertà ed invece noi non le stu-diamo più queste cose. Il potere del demonio è troppo grande per noi, e da soli soccomberemmo, ma con Gesù siamo immensa-mente più forti. Ecco la differen-za, differenza tanto importante. Guardate la gioventù di oggi. Vi-vete in questo mondo, no? Non vedete quanta gioventù va da maghi, cartomanti, sette satani-che e sedute spiritiche? Ho chie-sto ad un mio amichetto, che due anni fa ha fatto la cresima: “Senti, in parrocchia in quanti avete fatto la cresima?”. Mi ha risposto: `In trentacinque”. Adesso, quan-ti sono che vengono a messa la domenica di questi trentacinque? Risponde: “Siamo in due”. Dopo la cresima, spariscono, e molti spariscono anche prima. Nelle fa-miglie non si prega più. Io grazie al cielo sono stato abituato con due santi genitori che ci facevano pregare da bambini, da grandi e da adulti. Era mio padre ad into-nare il rosario, allora veramente uno cresce sapendo che la reli-gione non è un fatto di bambini. Ora preghi finché sei bambino e quando diventi grande non pre-ghi più. Vanno con le compagnie, ma che compagnie? Un vecchio proverbio dice: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Ve lo ricor-date questo proverbio?
Incontrano le compagnie che in-contrano! Si comincia con gli spi-nelli, poi la droga, il sesso ed infi-ne le sette sataniche. Questo è l’i-tinerario, e in chiesa non ci van-no più. San Giovanni afferma: “Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” .
Gesù lo definisce ripetutamente come il principe di questo mon-do e San Paolo addirittura dio di questo mondo. Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno, ed è Gesù che ce ne libera, ma se non stiamo attaccati a Gesù non ci salviamo. Il demonio ha due attività: una ordinaria ed una straordina-ria, ma quella ordinaria, che a lui preme di più, è di tentare l’uomo al male e farlo cadere nel pecca-to. Questo è il suo scopo essen-ziale. L’altra attività, quella straor-dinaria, è di provocare possessio-ni diaboliche, infestazioni diabo-lìche; ma è una cosa alla quale è meno interessato. L’obiettivo principale per satana è farci an-dare all’inferno, portandoci con lui, per cui tante persone, delle quali sono certissimo che siano all’inferno, come Hitler o Stalin, non erano indemoniati, non ave-vano bisogno di essere indemo-niati, agivano già secondo il gu-sto del demonio. Si dice che Sta-lin abbia fatto uccidere oltre dieci milioni di persone. Pensate ai campi di sterminio nazisti! Molto più della singola possessione, il demonio può possedere anche dei gruppi, dei gruppi politici.
Il nazismo era tutto sotto l’in-fluenza del demonio.
Il demonio quindi lavora princi-palmente per l’attività ordinaria: far cadere l’uomo nel peccato. Tenete presente come ha tentato Gesù nel deserto sotto i tre aspet-ti più infidi: le tentazioni della su-perbia, del potere, del successo. Oggi la gente a cosa pensa? Guarda per terra. Io dico: “Ma perché guardate per terra? Guar-date in aria!” San Paolo dice: “Guardate il cielo, dove si trova Cristo e dove noi siamo attesi”. Guardate tutti per terra. Pensi alla salute, pensi alla carriera, pensi ai soldi, pensi al successo… tutte cose di quaggiù che passano. Sono venuto qui da voi ed in questo momento nella mia casa si sta celebrando il funerale di un mio carissimo confratello, don Rosario Esposito, noto per i molti libri che ha scritto, i molti articoli. Si fa presto a morire, la vita dura poco, poi c’è l’eternità. Io dico al-le persone: `Ma guarda che tu fra mille anni sarai vivo, non sa-rai qui, ma sarai vivo. Fra un milione di anni sarai vivo, fra un miliardo di anni sarai vivo! E allora perché pensi solo a quei pochi anni, a quei quattro soldi che hai quando vivi quaggiù, anche se tu vivessi centoventi anni come Mosè, a paragone di tutta l’eternità?”.
Gesù ha vinto satana e, riguardo alla sua attività ordinaria, non permette che siamo tentati al di sopra delle nostre forze, però ci mette delle condizioni: “Vigilate e pregate per non cadere in tenta-zione”. La vigilanza è la fuga dalle occasioni, e se ti metti nell’occasione, cadi. Lo dice an-che Gesù: “Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.
Non vi è mai successo di fare dei propositi e di non mantenerli? A me è successo tante volte. Vigilate, vigilate, fuggite le occa-sioni e pregate, perché le nostre forze non bastano! Tutta la nostra buona volontà non basta.
Ci sono delle persone che pensa-no di bastare a se stesse, di sapersi regolare. No!
Hai bisogno della grazia di Dio, hai bisogno della preghiera, senza la preghiera, con le tue sole forze, non ce la fai a vivere in grazia di Dio.
Riguardo all’attività straordinaria del demonio, il Signore ha dato il potere di cacciare i demoni, e qui siamo chiari: a chi ha dato questo potere? Prima agli apostoli, secondo ai discepoli, terzo a tutti coloro che crederan-no in Gesù: “Tutti coloro che crederanno in me, cacceranno demoni”, uomini, donne, bambini, adulti.
Quando gli esorcisti non riusciva-no a cacciare un demonio, man-davano l’indemoniato da santa Caterina da Siena che non era né prete né esorcista, ma era santa e cacciava i demoni. Leggete le vite dei santi e vedrete quanti santi e sante, senza essere esorcìsti né preti, cacciavano demoni: santa Teresa d’Avila, … non finirei più di elencarli, san Giovanni Bosco, che per due anni è stato assalito dal demonio in un modo terribi-le. Ve ne voglio raccontare un episodio. San Giovanni Bosco è morto a 73 anni, anche se era un uomo forte e robusto, e quando era ormai al termine della sua vi-ta, non si sapeva se avesse la for-za di scendere ed andare a cele-brare la messa in cappella, oppure dovesse celebrare in ca-mera. Quel giorno, senza dirgli niente, gli portarono da Nizza una ragazza posseduta dal demo-nio e la fecero accomodare in cappella, sperando che lui scen-desse. Quella mattina scese, si mise i paramenti in sacrestia e, come lui uscì dalla sacrestia con il calice in mano, il demonio immediatamente fuggì.
Non resisteva alla presenza di San Giovanni Bosco. Anche su questo terreno l’inse-gnamento impartito dai seminari e dalle università pontificie è risolto carente e c’è molto da ricu-perare. Generalmente si sorvola molto in teologia morale sui vari aspetti dei peccati contro il primo comandamento, che è quello più violato di tutti. Il più comune in cui si cade è il sesto, tanto che sant’Alfonso Maria de Liguori di-ceva: ‘Si va all’inferno o per quello o non senza quello” per la nostra debolezza umana.
Ma i peccati più gravi sono quelli di intelligenza, di intelletto ed al-lora ecco magia, satanismo, spiri-tismo, tutte le forme di supersti-zione, tutte le forme di occulti-smo che non si studiano più.
E quante volte mi sono sentito di-re dalle persone: “Mi sono rivolto ad un sacerdote e l’ho trovato completamente impreparato, non mi ha saputo dire niente, era to-talmente incompetente”. Questa è teologia morale! Molto perni-ciosa è l’ignoranza dei sacerdoti e dei vescovi in questo campo.