Perché alcuni santi sono raffigurati con dei teschi accanto?

Perché alcuni santi sono raffigurati con dei teschi accanto?
San Girolamo Caravaggio

San Girolamo è un dipinto a olio su tela (112×157 cm) realizzato tra il 1605 ed il 1606 dal pittore italiano Caravaggio. È conservato nella Galleria Borghese di Roma.

Nel guardare l’arte cristiana, è molto comune notare dei teschi accanto a un . In alcuni casi il santo regge il teschio tra le mani e lo guarda negli occhi vuoti. Perché? Non è un po’ morboso?

Ebbene, sì, ed è esattamente questo il punto.

I teschi sono presenti nei ritratti dei santi per sottolineare la loro saggezza e la costante consapevolezza della propria mortalità. La morte era costantemente nei loro pensieri, e questo li spingeva a cercare in tutti i modi di raggiungere la perfezione.

Nel corso dei secoli la e molti santi hanno usato la frase latina “memento mori” (“ricordati che devi morire”) per evidenziare questa pratica spirituale. È un semplice riconoscimento che “polvere tu sei e in polvere tornerai!”, come ci viene detto all’inizio di ogni Quaresima. Questa frase ci ricorda che la nostra sulla terra è molto breve e che non conosciamo il giorno o l’ora in cui verrà a chiamarci.

Alcuni santi si sono spinti oltre mettendo un teschio sulla propria scrivania, come San Gerardo. Secondo Padre John Bartunek, “quando fu scelto come , Papa Alessandro VIII chiese al grande artista barocco Bernini di scolpire una piccola bara in marmo. La pose sulla sua scrivania per ricordargli che un giorno sarebbe morto e avrebbe dato conto al Signore su come abbia vissuto il suo incarico di Papa”.

Per quanto vogliamo sfuggirle, la morte verrà per ciascuno di noi. Non è stata trovata alcuna “fonte della giovinezza” che permetta di ringiovanire, e la deve ancora creare una pillola che garantisca la vita eterna sulla terra (e non lo farà mai).

Moriamo tutti. I Santi ricordavano questo semplice fatto e non volevano dimenticarlo. Sapevano che li avrebbe giudicati quando sarebbero morti e non volevano apparire davanti a Lui a mani vuote.

È sano pensare alla nostra morte, ha dei grandi benefici . Se non abbiamo una sana paura della morte, dimenticheremo i nostri doveri da cristiani qui sulla terra.

Allo stesso tempo, è anche sano desiderare – in un certo senso – la morte. Dobbiamo renderci conto che se viviamo vicini a Dio, la morte ci garantirà l’accesso alla vita eterna. Per noi la morte è sia una maledizione che una . È la punizione dovuta al caduto, ma è anche un dono che ci rende più vicini alla perfetta unione con Dio.

I santi lo avevano compreso. E per riconoscere la loro saggezza, gli artisti li hanno dipinti reggendo dei teschi o con dei crani accanto a loro.

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