Da L’esorcista a Requiem, passando per The Conjuring e L’esorcismo di emily Rose: cinque film horror basati sugli esorcismi.
Basandosi su fatti realmente accaduti, come il presunto caso di possessione demoniaca accaduto negli anni ’40 nel Marylan fino ai casi dei coniugi Warren, esperti del paranormale, giungendo alla straziante possessione di Anneliese Michel nel ’76, il cinema ha affrontato la delicata tematica diverse volte, permettendo al pubblico ateo e non di giudicare se l’esistenza del Male sia reale oppure solo frutto di sfortunati casi di persone profondamente disturbate.
L’esorcista

Amityville Horror
L’orrore scoppiato nella piccola cittadina di Amityville, nel novembre ’74, ispira prima il romanzo di Jay Anson, e poi il film del ’79. Ronald DeFeo Jr, un ragazzo di 23 anni, con un fucile da caccia calibro 35, aveva massacrato tutti i membri della sua famiglia, probabilmente narcotizzati, all’interno della propria abitazione al 112 Ocean Avenue ad Amityville. Nessuno seppe cosa accadde con precisione, ma durante il processo Roland affermò di aver sentito una voce demoniaca che lo aveva spinto a uccidere tutta la sua famiglia. Il film Amityville Horror racconta i fatti avvenuti dopo la strage, con il trasferimento della famiglia Lutz nella casa. E di nuovo, il ripetersi dell’orrore. Successo commerciale all’epoca, il film ha ricevuto critiche per la poco accuratezza con i fatti, ma è stato apprezzato le citazioni religiose contenute in alcune sequenze, come la mosca con riferimento a Belzebù.
L’esorcismo di Emily Rose
Il terribile caso di possessione di Anneliese Michel ha ispirato diverse opere letterarie e cinematografiche. Per il grande schermo ricordiamo L’Esorcismo di Emily Rose e Requiem. Il primo, diretto da Scott Derrickson, viene presentato più come un horror giudiziario che racconta il processo a cui è sottoposto Padre Moore, accusato di aver ucciso la ragazza con i suoi esorcismi. A difenderlo, l’agnostica avocatessa Erin Bruner. Il film, pur basandosi su fatti reali, si distacca in maniera drastica dagli eventi realmente accaduti ad Anneliese: i comportamenti della ragazza, infatti, non corrispondono a quelli presentati da una vittima di possessione, ma sullo schermo risultano esaltati per la finzione cinematografica.
Requiem
Più fedele risulta Requiem di Hans-Christian Schmid. Il film si concentra sui primi anni di università di Michaela Kingler, evidenziandone i suoi problemi di epilessia (di cui la vera Anneliese soffriva) e le difficoltà di integrazione sociale a causa della sua forte religiosità per cui veniva derisa. Proprio per questo la ragazza viene presa di mira dalle forze maligne che mano a mano la posseggono, distruggendola: Anneliese è infatti morta in seguito a 20 esorcismi. Se L’Esorcismo di Emily Rose presentava un caso giudiziario, limitandosi a esternare le manifestazioni religiose, Requiem pone lo spettatore davanti a un emblematico dubbio (come accadde realmente ad Anneliese in seguito alla sua autposia): la ragazza era davvero posseduta da entità malvagie, oppure i suoi comportamenti erano frutto di attacchi epilettici che le provocavano convulsioni e visioni?
L’evocazione – The Conjuring
A proposito di case infestate, a metà anni ’80, Ed e Lorraine Warren si occuparono di casa Smurl, luogo che, secondo le persone che la occupavano, sarebbe stato protagonista di inquietanti manifestazioni demoniache, tra oggetti che fluttuavano e forze che scaraventavano a terra le sfortunate vittime. Il film di James Wan attinge ai fatti riportati dalla coppia di investigatori del paranormale, ma tuttavia ammette qualche scorrettezza nella sceneggiatura. I Perron rimasero in casa Smurl per 9 anni, a differenza di quanto si narra in The Conjuring, in cui la terribile esperienza viene messa in scena in maniera più breve ma tuttavia intensa. Inoltre, la villain principale, Bathsheba Sherman, in realtà non aveva nulla a che fare con le manifestazioni demoniache della casa dei Perron: la donna non era una strega né un’assassina, e contrariamente a quanto narrato nel film, morì per cause naturali.