La bibbia ci informa che il diavolo in principio era un angelo buono. L’Antico Testamento lo chiama satana, la cui radice primitiva significa: attaccare, accusare, essere un avversario, resistere. Satana, quindi, significa: avversario, nemico, oppositore.
“Perché è stato espulso l’Accusatore dai nostri fratelli, colui che accusa, dinanzi al nostro Dio, giorno e notte” (Ap 12,10).
Possiamo identificare Satana anche con l’appellativo di diavolo, ma non un diavolo generico, un demònio tra i tanti, bensì il “capo” di tutti. Non a caso la Bibbia fa uso della parola “diavolo” sempre al singolare e riferendosi al più forte di tutti i demoni esistenti. Atri titoli con i quali la Sacra Scrittura ha identificato Satana, sono: il Nemico, il Tentatore, il Maligno, l’Antico Serpente, l’Omicida fin dal principio e il Padre della menzogna (Gv 8,44). Gesù nel Vangelo arriva a chiamarlo “il principe di questo mondo” (Gv 12,31).
Per quanto riguarda Lucifero, invece, la radice del suo nome starebbe a significare “stella del mattino“, e questo appellativo sarebbe indicativo dello stato di particolare privilegio di cui doveva godere questo angelo prima della sua ribellione: doveva spiccare brillando in maniera unica tra tutte le figure angeliche.
Nonostante la Tradizione e le maggioranza dei testi ecclesiastici abbiano da sempre assimilato il nome di Lucifero a quello del diavolo (di Satana), tuttavia, l’esperienza di alcuni esorcisti (tra i quali il compianto padre G. Amorth) ci porta a credere che Satana e Lucifero siano i nomi propri di due differenti demòni ai vertici delle gerarchie infernali: Satana, il più maligno e perverso tra gli angeli ribelli. E Lucifero il più bello, “la Stella del Mattino”, probabilmente superiore per natura a Satana.
il diavolo: L’ANGELO DECADUTO
Secondo San Tommaso d’Aquino e i Padri della chiesa, agli inizi dei tempi Dio avrebbe voluto sottoporre a prova gli angeli, chiedendo loro un grande atto d’umiltà: la Seconda Persona della Santissima Trinità – Gesù Cristo, il figlio dell’Eterno Padre – si sarebbe fatto uomo, ed essi – gli angeli – avrebbero dovuto adorarlo.
Lucifero – superiore agli uomini per natura – al solo pensiero di doversi inginocchiare dinanzi a un uomo (per quanto quell’uomo – Gesù – fosse un “uomo-Dio”) si inorgoglì tanto da rifiutarsi categoricamente. Di lì la sua caduta, che i Padri fanno coincidere con la caduta della stella del mattino (volg. “Lucifer”).
Isaia (14,11-21) e Ezechiele (28,11-19) ci forniscono un chiaro ritratto del diavolo prima della sua ribellione. Egli viene raffigurato come l’essere più elevato e bello di tutta la creazione: una creatura grandiosa, l’opera perfetta di Dio, “un cherubino ad ali spiegate a difesa” posto da Dio a svolgere il santo incarico di sorvegliare il Suo stesso trono. Le Bibbia ce lo descrive come un essere “pieno di sapienza, perfetto in bellezza” (Ez 28,12), “coperto di ogni pietra preziosa” (Ez 28, 13), “perfetto nella condotta” (Ez 28,15).
È chiaro che il peccato entrò nell’Universo a seguito della sua ribellione. È Isaia a raccontarci il suo intento peccaminoso.
“Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell’assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo” (Is 14,13-14).
Questo intento peccaminoso scatenò nei cieli una terribile guerra; le “armi” che furono usate, tuttavia, essendo gli angeli puri spiriti, furono l’intelletto e la volontà.
“E vi fu una guerra in cielo: Michele con i suoi angeli ingaggiò battaglia con il dragone; e questo combatté insieme ai suoi angeli; ma non prevalsero: il loro posto non si trovò più nel cielo. Fu infatti scacciato il grande dragone, il serpente antico, quello che è chiamato diavolo e Satana; colui che inganna tutta la terra fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli” (Ap 12,7-9).
In seguito alla suo peccato, il diavolo, insieme ai suoi angeli ribelli, fu scacciato dal cielo: “Dio infatti non perdonò agli angeli che avevano peccato, ma, condannandoli al tartaro, li confinò nelle fosse tenebrose perché vi fossero trattenuti fino al giudizio” (2Pt 2,4).
Quanto sopra ce lo conferma anche Giuda: “…e mise sotto custodia con catene eterne nel buio dell’inferno quegli angeli che non seppero conservare la loro dignità primigenia e abbandonarono la propria dimora, riservandoli per il giudizio del grande giorno” (Gd 6).
QUAL È LA NATURA DEI DEMONI?
I demòni – essendo angeli decaduti – sono puri spiriti (dal lat. Spiritus = soffio). Essi non hanno corpo, né possono avere le nostre inclinazioni “fisiche” al peccato; non essendo dotati di “sensi”, possono arrivare a “cogliere” i nostri peccati corporei solo da un punto di vista “intellettuale”, i loro peccati, pertanto, sono esclusivamente di natura “spirituale”.
MA I DEMONI SONO TUTTI UGUALI?
Le Sacre Scritture ci informano che esistono nove gerarchie o cori angelici: Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Virtù, Potestà, Principati, Arcangeli, Angeli. Le gerarchie superiori (a partire dai Serafini) sono quelle più belle, forti e intelligenti. Poiché nella caduta non hanno perduto la loro natura, possiamo dedurre che anche i demoni, a seconda della gerarchia di appartenenza e del peccato in loro predominante (dagli esorcismi si evince che alcuni peccano maggiormente d’ira, altri di egolatria, etc.), si differenziano gli uni dagli altri, con capacità e poteri specifici in grado di renderli unici.